Storia della farmacia attraverso i monumenti di Firenze

Trattenersi davanti ai monumenti di Firenze non è soltanto un pellegrinaggio dello spirito nel mondo dell’arte, ma anche una evocazione del passato là dove la storia ha più inciso la sua impronta.

Tutte le cose a Firenze hanno la loro storia e la farmacia ve ne ha una delle più interessanti: la Corporazione dei Medici e dei Farmacisti (Arte dei Medici e degli Speziali) vi ebbe inizio durante il XIII secolo e iscrisse nei suoi registri Dante, Giotto, Botticelli. Il primo Codice farmaceutico che fu autorità della farmacopea ufficiale fu il Ricettario Fiorentino, la sua prima edizione, datata 1498, esiste ancora in un prezioso esemplare e si trova alla Biblioteca Nazionale di Firenze.

Lo stemma della città di Firenze sono prese in prestito dalla flora medica e riproducono l’Iris fiorentina, o Giglio di Firenze.

Visitando la nostra città coloro che amano la storia della farmacia e della medicina avranno occasione di incontrare spesso degli oggetti, dei documenti che ricordano l’attività degli antichi “speziali”. Alcuni di questi ricordi sono visibili molto facilmente durante una breve visita a Firenze ed è per questo che li segnaliamo, riunendoli in un semplice itinerario.

Cominciamo dal Campanile di Giotto a lato della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, osservando in basso rilevi che ornano la base (opera di Andrea Pisano). Tra le raffigurazioni delle diverse attività umane che si vedono riprodotte negli spazi esagonali c’è l’immagine della Corporazione dei Medici e dei Farmacisti che ha per sfondo l’interno di una farmacia con i suoi vasi caratteristici.

Dallo stesso lato della Cattedrale, vicino al campanile, sono chiaramente leggibili alcune iscrizioni con i nomi di antichi apothecari (speziali) che contribuirono alla costruzione del tempio.

Dopo essersi incamminati per via Calzaioli ci si fermerà davanti al bel edificio Orsanmichele. Le nicchie che decorano la parte inferiore sono dedicate ai Santi Patroni delle diverse corporazioni di artigiani del Medioevo; in una di queste è posta la preziosa scultura della Vergine degli Apothecari che tiene nelle sue mani un semplice. la nicchia si trova un grande medaglione in terracotta colorata, opera di Luca della Robbia che rappresenta anch’esso l’augusta protettrice dei medici e degli apothecari, che era anche nell’ insegna della loro corporazione.

Un poco più avanti in via Calzaioli si trova una delle più antiche farmacie di Firenze, detta “Canto di Dante”, la cui fondazione risale al 1300.

Quando si arriva a Piazza della Signoria, si raggiunge il Portico degli Uffizi. Lungo il portico c’è una serie di porte che davano accesso agli uffici amministrativi situati qui intorno al 1570; sull’architrave della settima (porta) a sinistra (partendo dalla piazza) si può leggere “Medicorum et pharmacopolarum curia“, e ciò attesta che in questo luogo c’era la sede di questa comunità professionale.

Contiguo al palazzo degli Uffizi sulla piazza dei Giudici il severo palazzo Castellani racchiude il Museo di storia della scienza nel quale sono raccolti gli antichi strumenti di fisica, di chimica e di farmacia.

Percorrendo la via del Proconsolo si arriva in breve tempo al palazzo del Podestà, sede dell’importante Museo nazionale; lì si può vedere il beato di Matteo Palmieri (opera del Rossellino) che fu uno dei più illustri apothecari di Firenze e che ebbe un ruolo importante nella vita politica quale gonfaloniere di Firenze. Nella cappella di questo palazzo si trova un affresco, attribuito a Giotto, con un ritratto di Dante, che porta un abito che si ritiene fosse caratteristico dei medici e degli apothecari del XIV secolo.

Da qui, passando presso l’antico Ospedale di S. Maria Nuova, fondato nel 1247, e presso l’Ospedale degli Innocenti, fondato nel 1421, si arriva alla chiesa di S. Marco, dove si trova anche l’antica farmacia dominicana di S. Marco, fondata da S. Antonino nel 1436. Nel convento di S. Marco, e precisamente nella sala del Capitolo del Museo, si può ammirare un grande affresco del Beato Angelico che celebra la Crocifissione; nel bordo di questa si può vedere tra gli altri il ritratto di S. Alberto Il Grande, uno dei protettori della farmacia.

Nei dintorni della piazza S. Marco si trova il Giardino delle Piante (Giardino dei semplici) che fu fondato nel 1550. Non lontano da qui, verso il centro della città, c’è la via Guelfa dove si trova una chiesa dall’apparenza modesta: S. Barnaba. Essa fu costruita come ex-voto per una vittoria riportata il giorno di S. Barnaba e fu affidata per la sua conservazione agli apothecari di Firenze. Sopra la porta questo fatto è ricordato con una immagine della Vergine in terracotta, opera del Della Robbia, con l’iscrizione “Sub gubernatione artis aromatariorum”.

Seguendo si possono visitare, a S. Lorenzo, le Cappelle Medicee; si potranno notare due statue in marmo che rappresentano i SS. Cosma e Damiano, protettori della medicina e della farmacia.

Completando il giro della città si arriva alla chiesa di Santa Maria Novella e da qui a via della Scala. In questa è ancora in attività, in qualità di laboratorio di produzione di specialità, l’antica Officina profumo farmaceutica di S. Maria Novella, fondata nel 1612 sotto la protezione dei Medici. La bellezza dei locali e del mobilio meritano una visita.

Infine, vogliamo rammentare una testimonianza, ora scomparsa, ma che fa ancora onore alla farmacia fiorentina. In via Tornabuoni, all’angolo che è di fronte a via Strozzi (Canto de’ Tornaquinci) si trovava nel XVI secolo l’officina farmaceutica di Luca Landucci, uno dei più diligenti cronisti della sua epoca. Il suo libro-giornale (diario), accuratamente redatto nella stessa officina dal 1466 al 1516, resta un documento prezioso di mezzo secolo di storia fiorentina, e che storia!

In questo modo anche la farmacia di Firenze ha reso dei servigi alla storia e alla cultura.