Ele

Momenti di teatro emozionanti con Ele protagonista

AMLETO – Shakespeare

Monologo

Atto primo – scena seconda

Oh, se questa troppo lurida, solida carne potesse fondersi, sciogliersi e risolversi in rugiada.

Oh, se l’eterno non avesse fissato la sua legge contro il suicidio.

Oh Dio, Dio. Come consunte, stantie, viete e futili sembrano a me tutte le usanze di questo mondo! Schifo, oh schifo. È un giardino non sarchiato che va in seme; cose marce e volgari lo posseggono completamente. Che si dovesse giungere a questo. Morto da appena due mesi no, non da tanto, non due, un Re così eccellente, che stava a questo come Iperione a un satiro così affettuoso con mia madre che non avrebbe permesso ai venti di visitare il suo volto troppo rudemente. Cielo e terra, devo ricordare? …..Si, se ne stava stretta a lui come se il suo appetito aumentasse mentre se ne cibava; eppure , nel giro di un mese… Non ci devo pensare…. Fragilità, il tuo nome è donna. Un piccolo mese prima che si consumassero le scarpe con cui seguì il corpo del mio povero padre, come Niobe, tutta lacrime, lei ( oh, Dio, una bestia a cui manca la facoltà della ragione avrebbe pianto più a lungo) ha sposato mio Zio il fratello di mio padre ma non più simile a mio padre che io a Ercole. Nel giro di un mese prima ancora che il sale delle più false lacrime avesse smesso di segnare di rosso i suoi occhi stropicciati, si è sposata. Ah fretta quanto mai maligna, precipitarsi con tale agilità dentro lenzuola incestuose! Non è bene, né può portare alcun bene. Ma spezzati cuore, perché devo trattenere la lingua.

Molto rumore per nulla – Shakespeare

Monologo

Atto quarto – scena prima

Ah, fossi un uomo!
L’ha corteggiata, l’ha portata in giro
Fino al momento di condurla a nozze,
e là, davanti a tutti all’improvviso,
gettarle addosso calunniose accuse
con spietato rancore…Ah, fossi un uomo!
Il cuore in piazza gli divorerei.
Un uomo vorrei essere,
soltanto per vedermela con lui!
Avessi almeno a fianco a me un amico
Che facesse da uomo in vece mia:
Ma la virilità da queste parti,
s’è ingaglioffita in coccolo, in inchini;
il coraggio si perde in baciamani,
gli uomini son ridotti tutta lingua,
anche i più preparati fra di loro,
ed è tenuto eroico quanto un Ercole
chi è bravo appena a dire una bugia
e a farci sopra grandi giuramenti.
Maio cangiarmi in un uomo, ahimè, non posso.
Solo col dire di desiderarlo.
Perciò morirò donna e indispettita.

I figuranti

monologo

entrata del metallurgico

(S’accorge che non c’è nessuno in scena, ma non sembra importargli molto. Guarda il pubblico e gli parla in totale serenità, mentre esamina e modifica alcuni particolari dei diversi elementi scenografici.)  Io veramente questo testo non l’ho capito tutto. A cominciare dal fatto che non so se è un testo… per finire col fatto che non so io di che testo sono…Se è vero che vengo da qualche testo. Ma quando succedono questi macelli le cose non sono più quelle che erano, e il bianco diventa nero e il nero bianco, e adesso tu scegli e io salgo, e…chi s’è visto s’è visto…E via così. Certo che, a volte, a uno gli viene il mal di mare e non ricorda neanche come si chiama, e si può diventare nervosi………. perché se a uno non gli dice niente neanche il suo nome, ditemi voi che ruolo va a afre in un testo che la gente non sa neanche cos’è. Non so se mi spiego… A me, per esempio, piacerebbe fare un monologo in quest’opera…se questa è un’opera. Un monologo, sì: uno di quelli dove entri in scena da solo e fai partire una tirata senza che nessuno ti interrompa. Siccome in casa mia eravamo in tanti e io ero uno dei puù piccoli, e in più avevo un blocco e mi vergognavo a parlare, allora non aprivo quasi mai la bocca, e sognavo sempre di dire un monologo. E anche adesso, quasi sempre i monologhi. Magari, per questo dormo così bene e se viene fuori che sto sognando anche adesso? Ricordo uno spettacolo dove un tipo lo addormentavano con una droga e gli succedevano un sacco di cose e diventava tutto un casino, perché non sapeva se stava sognando o se era vero…E diceva anche tanti monologhi… perché raccontarvi tante storie: per tutto il tempo ho la sensazione di stare parlando come uno che è di troppo… Cioè che non ho niente da dire, e qualcuno mi ha messo a parlare qui per coprire un buco…Non so se mi spiego. Certo, approfittano che a uno piacerebbe fare un monologo e lo tirano fuori proprio quando non c’è nessuno in scena… E uno cosa fa? Non si lascia scappare un’occasione così, e si mette a blaterare come se stesse facendo davvero un monologo…è un trucco così la scena non resta vuota, mentrelì fuori succede qualcosa. E se no, vedrete voi, quando là fuori è successo quel che deve succedere, come mi danno una pedata e mi lasciano con le parole in bocca, e arrivederci e grazie…

José Sanchis Sinisterra (Valencia28 giugno 1940)

Drammaturgo e direttore di teatro e drammaturgo 

Rappresenta il teatro spagnolo contemporaneo