impronte

La mia impronta

La storia di una persona non dipende soltanto dalla sua volontà, dal suo impegno, dai suoi meriti o difetti.

Molte sono le voci che incidono sul suo percorso e lasciano impronte decisive nella loro evoluzione.

La mia storia è semplice, per quanto possa essere semplice la storia di una persona, storia importante solo per me, di gran conto invece tengo e ritengo siano le impronte che altri hanno impresso su di me.

Ho ricevuto molto e mi piace pensare di aver dato almeno una parte di quanto ho ricevuto, ma questo non è il tema da considerare qui. Gli elementi centrali che hanno inciso fortemente sulle mie potenzialità sono : la mia famiglia, le mie tre figlie e la mia professione. Per tante altre impronte che meritano la mia riconoscenza, cercherò il luogo adatto per esprimerle.

la prima aria

La prima aria respirata potrebbe avere dato una influenza importante. Sono nata in una grande casa di un paese situato al 350 metri s.m in terra di Toscana. Mi piace pensare che sia stata la stessa aria che sapeva di ulivi e di tralci di uva che aveva respirato a pochi chilometri di distanza, circa 390 anni prima Leonardo da Vinci. Una bella impronta. L’ho sempre presentata come un vanto! E quel luogo, per quanto ci abbia vissuto solo d’estate è il luogo che ho tanto amato. Li ho visto il più bel cielo, di notte, più ricco di stelle, la luna più bella, i tramonti più rossi, i panorami più limpidi. La mia prima palestra sono stati i muri da scavalcare, rami sempre più alti da provocare una sfida, angoli sugli ulivi come seggiolino per leggere. Ma d’estate leggevo poco! Mi ci sono però rifugiata per scrivere la mia tesi di laurea, per poi mostrarmi felice al mio addio al celibato. La mia presenza non è stata costante ma le impronte indelebili sono tante in quasi ottanta anni.

Il giardino

Sedile di pietra

Le mie città

Le mie città sono due Firenze e Bologna. Sono due città molte diverse, e sotto qualche profilo anche rivali.

La prima dove ho vissuto i miei primi 30 anni è Firenze. Un privilegio! In una zona costeggiata dal Mugnone all’ombra di Fiesole circondata da strade con nomi illustri, ho vissuto gli anni più importanti, quelli di formazione. Ho abitato sempre la stessa casa, dove sono tornata spesso per seguire i miei genitori, per ultimo, mio padre, e posso dire che questa casa con le sue caratteristiche ha lasciato la sua grande impronta. Sono stata l’ultima persona a chiudere la porta prima di lasciarla ad altri. A questo difficile saluto mi accompagnava la mia figlia maggiore.

Bologna è stata la mia seconda città dove tuttora vivo. Anche per Bologna mi considero una privilegiata. La città mi ha offerto molto. Mi sono trasferita da sposata con tre figlie piccole in una casa non bella ma in un quartiere d’elité. In una seconda casa, ancora più centrale, ho vissuto per quaranta anni. L’appartamento a forma particolare nel corso degli anni è diventato sempre più bello ed è stato conservato mantenendo il suo valore storico. L’ultima, forse, casa scelta a mia misura perché oramai abitata solo da me è completamente diversa, perché ristrutturata e moderna, ma mi conforta molto la presenza di un terrazzo da quale si può godere l’aria che proviene dai colli.

Guardando indietro

I ricordi della mia vita si accavallano in modo disordinato e, guidati dalle emozioni, danno un quadro un sistematico degli eventi e della loro importanza. Sia le impronte dei momenti belli che quelle brutte lasciano il segno ma qui verranno riportati sono i fatti che raccontano momenti felici, interessanti e costruttivi. Anche le esperienze negative hanno avuto le loro efficacia e possono essere state più determinanti e utili, ma quelle qui non saranno ricordate.

ULTIMA IMPRONTA

MACLADIN e ROCEFIN

Due sostegni per ripristinare uno stato di salute

ASPETTANDO GODOT

Spettacolo all’Arena del Sole

Una giornata a Milano in compagnia di una amica per visitare le mostre di El Greco e di Goya al Palazzo reale di Milano. Rituale pranzo sulla terrazza della Rinascente e nuova linea della metropolitana. Inoltre ricordi di altre visite a Milano, di cui una riguarda tantissimi anni fa quando un appuntamento era all’angolo del portale del Duomo

La mostra di El Greco è stata affascinante, un pittore che a cercato di imparare da tanti artisti, anche italiani , ma la sua arte è unica, particolare e bella.

Dopo molti anni un piccola vacanza al mare. Camminare lungo la spiaggia nelle fredde giornate d’inverno è stato un desiderio che poche volte ho potuto realizzare. Questa volta mi ha dato una emozione molto particolare, mi sono quasi commossa. La compagnia di una amica che mi indicava cose da apprezzare e valutare mi ha aiutato a trovare tanti ricordi. La città di Rimini è molto cambiata , certo in meglio ma soprattutto trasformata.

Certo il Ponte di Tiberio non ha mutato la sua bellezza e la sua importanza però il suo contorno con il parco è veramente molto bello da apprezzare e godere .

Ritorno a Trieste

Ottobre 2023 .Dopo 60 anni.

La Cattedrale di San Giusto

Invece di incontrare il mio amore triestino, sono andata a salutare gli scrittori.

Soprattutto c’è stato un grande rinnovamento di ricordi.

Il mio primo vero cappello, era verde e completava il mio abbigliamento per essere veramente elegante come era consono all’ambiente triestino. La visita alla Grotta Gigante, ad Opicina, al castello di Miramare, a Redipuglia, ma soprattutto alla cara Zia che mi ha tanto amata, più di quanto avrei meritato.

Il mio primo cappello

Teatro greco di Siracusa

Giugno 2023

Si è realizzato un sogno.

Viaggio in Sicilia, Catania e Siracusa, accompagnata da Alida, per assistere ad uno spettacolo al teatro greco di Siracusa. Desiderio coltivato da tanto tempo e realizzato nel migliore dei modi. Dal mio primo viaggio in Sicilia il fascino del grande Teatro Greco mi fece desiderare di vedere in quel luogo una rappresentazione della grande tradizione greca. Questi spettacoli si tengono nei periodo maggio/ giugno e solo questo anno, il 2023, mi è stato possibile.

MEDEA | Laura Marinoni
CREONTE|Roberto Latini
GIASONE | Alessandro Averone
EGEO | Luigi Tabita
IL NUNZIO | Sandra Toffolatti
PRIMA CORIFEA |Francesca Ciocchetti

PRIMA COREUTA |  Simonetta Cartia
CORO 

FIGLI DI MEDEA |Matteo Paguni, Francesco Cutale

Con la partecipazione degli allievi e delle allieve dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico

Antico Mulino

Gennaio 2023

Sono venuta ad abitare dove un tempo c’era un mulino.

Un pezzo di ciminiera ancora è ancora ben in vista.

La parte fondamentale fondamentale del mulino, cioè il corso d’acqua, è un ramo del corso d’acqua Savena. Il Savena è un fiume che assieme al Reno delimitano la città di Bologna ad ovest e ad est. Savena Nasce nel territorio di Firenzuola a nord del passo della Futa e finisce nell’Idice che a sua volta confluisce nel Reno.

Nelle vicinanze della mia casa ci sono due chiuse che proteggono il mio sottosuolo in caso di piena. La foto è una parte ricostruita dell’antico mulino.

CAMBIO CASA

19 gennaio 2023

Stessa città, nuovo quartiere, terzo piano con terrazzino.

Lasciare la casa dove per quaranta anni ho vissuto nel centro della città è stata una scelta impegnativa sia dal punto di vista pratica che affettivo.

Per le operazioni notarili la Scala elicoidale del Vignola del Palazzo Boncompagni ha contribuito ad un effetto di importanza

CIFRA TONDA

Cifra tonda: sono arrivata a ottanta anni.ma per fortuna ho ancora voglia di arrampicarmi.

La fotografia scattata a Natale 2022 a casa di Laura in bella compagnia

Addio alla casa di San Baronto

Scendere questa scala scivolando sulla ringhiera è stato un mio gioco da sempre. Sono troppe le cose che dovrei registrare!

Uno degli ultimi buffet in giardino sulla grande tavola di marmo che un tempo era stato il banco della farmacia del babbo

Grande età – Grande cappello

Nasce il sito

Anno 2021

sotto invito aiuto e sostegno di Alida nasce questo sito con lo scopo di raccogliere, ricercare e conservare almeno per un po’ testimonianza di ciò che mi pare importante.

Non è stato un pranzo ufficiale, ma il desiderio di riunire a San Baronti gli amici che negli ultimi anni sono stati molto importanti: Vera, Carlo, Giovanna e Guido. Poi ci ha fatto onore anche Rossana Casano che ha portato regali per tutti.

Le dolomiti del Brenta

Giugno 2020 Tanta voglia di Montagna, ma soprattutto di camminate in montagna.

Dopo l’esperienza dei cammini a Santiago e sulla Francigena da sola e in gruppo, anche la montagna diventa una esperienza diversa. Mi sono dedicata alla contemplazione.

Le dolomiti del Brenta

Firenze, o cara!

Addio, non solo alla casa, la strada, il rione, la piazza il mercato e i negozi. lo sguardo verso Fiesole passando sul ponte di Via Borghini. Il Mugnone.

Ironia della sorte proprio nei giorni del rogito della vendita della casa vediamo che viene fatta una ristrutturazione totale della piazza delle Cure. Comunque in 77 anni tante cose si sono modificate. Non c’è più l’oratorio che con la sua campanella chiamava a Messa e al Rosario, l’impegno più importante della nonna. Non c’è più il teatrino dove ho vissuto la mia prima esperienza teatrale.

Madrid El Prado

Il progetto era di visitare il museo El Prado.

Il viaggio ha dato molto di più :L’escorial !

Chi conosce l’opera di Verdi Don Carlos, può forse comprendere il desiderio di conoscere quel luogo che viene citato nel terzo atto.

Ma soprattutto l’emozione, condivisa con Alida del capolavoro di Picasso. Guernica.

Al matrimonio di Elena

2016

Elena si sposa, ancora una emozione forte! La prole prende la sua strada, come è giusto, ma non è facile farsi indietro e restare a guardare la loro vita che prosegue senza la nostra presenza. Il distacco è forte e va combattuta la sensazione che è come la perdita di una parte del proprio corpo.

Firenze 2015

Teatro dell’opera Firenze .

I PURITANI

Ah rendetemi la speme o lasciatemi morir!

Qui la voce sua soave mi chiamava… e poi sparì.

Qui giurava esser fedele, poi crudele… ei mi fuggì!

Ah mai più qui assorti insieme nella gioia de’ sospir?…

Ah rendetemi la speme o lasciatemi morir!

Atto secondo- scena terza

Nasce il sito Michelangelodove

Era il mese di ottobre dell’anno 2012 quando una amica mi diede un libro da leggere pregandomi di darle poi la mia opinione. Il libro raccontava questo : Michelangelo Buonarroti, il nostro grande artista non è nato a Caprese come dicono gli attuali testi, bensì a Chiusi della Verna come era sempre stato detto nei testi precedenti e questo cambiamento è avvenuto nel 1813 aggiungendo a Caprese il nome di Michelangelo.

Sollecitata da questa amica che fra l’altro è nativa di Chiusi e che più del libri può ricordare detti popolari che nel tempo continuano persino a indicare quale era il punto in cui nacque Michelangelo, proposi di creare un sito che potesse diffondere questa storia. E’ stato un impegno appassionato. Il sito è tuttora in rete e tutti possono constatare la correttezza delle argomentazioni.

Non abbiamo mai sperato di avere la fortuna di riportare le cose nel giusto ordine, ma all’ultima mostra in cui è comparsa una statua di Michelangelo restaurata c’era un cartellino che portava un punto interrogativo sul luogo di nascita dell’autore. Ultima soddisfazione, per noi quasi una vittoria, trovare nel libro di Giulio Busi porre lo stesso dubbio.

Avrei considerato una Vittoria se il Comune di Chiusi della Verna avesse dato appoggio al nostro impegno. .Mi sarebbe bastato vedere una lapide di marmo con su scritto ‘ Michelangelo qui nacque’.

Le occulte e strane politiche mi hanno deluso. La nostra denuncia continuerà sempre.

In Irlanda

Un viaggio inaspettato, quasi forzato, in un periodo in cui mi rendevo responsabile di non lasciare Firenze.

Poi il viaggio mi ha fatto molto bene. Ho fatto una ricerca interessante che verrà pubblicata sul primo numero di Cronache di Cammini.

Ho apprezzato molto la disponibilità e gentilezza degli irlandesi

Nasce il Giornale : Cronache di Cammini

Nasce il sito

Dopo l’esperienza di partecipazione alla associazione

Comunità Toscana Il pellegrino, è nata una nuova volontà di occuparsi di cammini . Così nasce: CRONACHE DI CAMMINI.

Fratello Sole Sorella Luna

Via degli Abati

Cammino della Plata

Via degli dei

Via Francigena

cammino di Santiago tre

Cammino di Santiago due

Cammino di Santiago uno

Nell’anno 2002 inizia una nuova vita

30 giugno 2002 ultimo giorno di scuola

Pronta per un cammino speciale.

Lasciare l’insegnamento non è stato un trauma. Dopo tanti anni era opportuno un rinnovamento ed è venuto giusto al momento della pensione. L’ultima attività svolta è stata la parte coreografica dello spettacolo ‘ I dieci piccoli indiani ‘nella rassegna del teatro per le scuole , regia di Silva Stagni.

Poi ho passato la mano.

Lezioni di restauro

Al laboratorio della Lella e Giordano.

Tante cose abbiamo condiviso. Nella fotografia sto lavorando per il restauro della porta del salotto della mia casa, ma soprattutto voglio ricordare il bel rapporto con due persone eccezionali.

tempi di contestazione

sempre in lotta con l’abbronzatura

ci si riprova

La volontà di avere una nuova fiducia è un fatto positivo.

Le aspettative sono molte e al tempo stesso si presentano situazioni che fanno riflettere sul proprio passato.

Belle emozioni sulla Marmolada

Da una vecchia casa ad un antica

la nuova casa ha bisogno di molte cose alcune delle quali anche essenziali. Abbiamo affrontato con coraggio ed impegno questo cambiamento e con il tempo la casa è diventata sempre più confortevole fino a mostrare anche i suoi pregi.

Vacanze e giochi

Il tempo più bello è quello speso a giocare con le mie figlie.

Certo è stato poco e raro, ma per fortuna fra loro ci sono state molte intese e complicità fino a quando le rispettiva amicizie si sono inserite a completare le loro relazioni.

Incontro con la musica

Con il periodo d’insegnamento al Conservatorio di Musica ‘Martini’ di Bologna posso far coincidere

L’altro occhio di Polifemo

JacopoMiliani, Body oh boy nobody!, ph. Ivan Grianti

La mostra didattico-sperimentale sulle illusioni ottiche a cura di G.Lelli ha aperto un nuovo interesse e desiderio di conoscenza in un campo a me nuovo.

Sono venuta a conoscenza del GAM di Bologna ed ho partecipato a molti eventi, tutti quelli che mi è stato possibile raggiungere, facendoli partecipare anche alle mie figlie che necessariamente stavano con me.

Marzo -aprile 19778

Settimana della performance

Bologna 1977

Da Virginia a Fiesole

Leggere una poesia

Dal libro della scuola elementare di mia figlia, una poesia mi entra nel cuore e nella mente e non mi lascia più-

IL VECCHIO THERIS.

testo della poesia è riportato in LETTURE – POESIA

Gioco a bocce

Ricordo di un matrimonio

Maggio 1972 Trasferimento a Bologna

Due fiocchi rosa 6 luglio 1970

Benvenute Elena e Alida

Mio amore, mio orgoglio, mia fatica.

19 marzo 1969

Nasce Costanza

Dopo una gravidanza portata avanti sempre lavorando come insegnante di educazione fisica, senza difficoltà se non quelle di avere la scuola molto lontano da casa, Pescia in provincia di Pistoia, anche la nascita della mia prima figlia è stata benedetta dalla fortuna. Più spaventata che emozionata guardavo la piccola bambina bionda che si distingueva nel carrello fra tanti bambini più colorati. Arrivava questo carrello all’ora della poppata annunciato da lontano come un pigolio che, in presenza risultava molto più forte ampliato da qualche piccolo che denunciava con più determinazione il suo bisogno del latte.

L’emozione e lo spavento ha presto lasciato il posto all’impegno e all’amore, che è rimasto sempre totale. Certo, per quanto sia stato un impegno totale, preciso che totale non voglia comprendere anche accorto. Errori anche gravi e irrecuperabili può fare una mamma pur nelle sue buone volontà! Forse gli errori più gravi potrebbe raccontarli lei, perché sappiamo bene che le consapevolezze hanno sempre buone scappatoie.

Costanza dalla sua parte non mi ha dato mai seri problemi. Oggi, nel 2021, posso dire che va a suo onore il nostro rapporto, di grande presenza, collaborazione appoggio e confidenza ( non sempre totale come è stato giusto che fosse ).

Roma – Concorso a ruolo per l’insegnamento dell’educazione fisica

Firenze Via del Trebbio numero 8

A lato del Palazzo Antinori via del Trebbio è una antica stradina che conduceva all’antico Trebbio. al secondo piano con l’ultima rampa a chiocciola l’appartamento aveva tutte le pretese per l’orgoglio di aver scelto una casa speciale. Si entrava in un salone a forma di elle, con un bel camino, quattro colonne centrali attorno ad un soffitto a cupola. L’appartamento continuava con un lungo e ampio corridoio finestrato, con grande armadio a muro per poi accedere ad un piccolo corridoio che dava accesso al bagno ed a una camerina con finestrina sui tetti. Poi in fondo una camera semi mansardata. Per finire accanto alla porta d’entrata c’era un’altra porta che portava ad un loggiato, luogo che ho amato molto.

Questa la casa dove si è insediata la nuova famiglia e dove è rimasta fino al 1972 per trasferirsi a Bologna.

Qui sono nate le figlie, qui si sono fatte belle feste, qui venivano a trovarci gli amici con facilità tutte le volte che andavano in centro.

5 maggio 1968

Mi sono sposata

Parigi

natale 1967 Il mio primo viaggio a Parigi

L’occasione è stata la grande mostra su Picasso.

“HOMMAGE à Pablo PICASSO PARIS 1967” EXPOSITIONS au GRAND PALAIS, au PETIT PALAIS et à la BIBLIOTHÈQUE NATIONALE à PARIS 1967 / Affiche originale entoilée / Offset 1967< Per me fu una vera e propria ubriacatura, e non solo per le opere di Picasso. Tutte le altre volte che sono tornata a Parigi mi hanno trovata più preparata a conoscere la città ed ai suoi capolavori.

In un viaggio ho visto uno spettacolo di cabaret, poco apprezzato a causa della mancanza di conoscenza della lingua.

Un altro brevissimo viaggio partendo di notte da Firenze in treno, per ripartire la sera successiva sempre in treno è stato invece molto coinvolgente ed emozionante Fu una giornata di corsa per l’inaugurazione di una mostra, delle conoscenze simpatiche a base di sorrisi e pochi scambi di opinioni, ma su tutto tanta allegria.

Tre volte in viaggio con la scuola, La responsabilità degli alunni non mi ha sempre fatto vivere al meglio le situazioni. Un bellissimo ricordo riporto dalla visita alla Città della Scienza alla quale abbiamo dato molto spazio. Naturalmente gli studenti sono stati sempre più attratti dal mercato delle pulci che dai Musei.

Grande e indimenticabile effetto ed emozione per me sono stati gli arazzi del Museo Cluny-

Rappresentazione dell’Udito

la camerina

Sfilata

Primo viaggio a Parigi

Primo viaggio a Parigi

Ricamo

Ho imparato le nozioni elementari del ricamo al tempo della scuola elementare. Frequentavo una scuola privata e l’insegnante era una suora. Alla prima lezione ci mostrò come fornirci degli strumenti di lavoro essenziali ordinandoci di preparare una scatolina personale di cui diventare gelosi custodi. A quel tempo non c’era la plastica e qualsiasi scatolina era preziosa. Io avevo la fortuna di poter scegliere fra quelle della farmacia di mio padre. Portai un po’ di odore di farmacia alla lezione successiva, ma per fortuna passò presto.

Nella mia famiglia c’era una grande tradizione di ricamo. La mia nonna materna che è stata una maestra, la prima maestra del paese di San Baronto è stata ritratta in un gran quadro, ma non mentre faceva scuola, bensì mentre ricama un lenzuolo. A quel tempo, tutte le donne, in particolare quelle di famiglie ricche, ricamavano, chi farsi il corredo, chi per lavoro, anche chi per il solo piacere di fare cose belle. Ricordo che nel paese di San Baronto che io frequentavo tutte le estati nella mia adolescenza in tutte le case le donne lavoravano di cucito, e alcune lo facevano proprio come lavoro. Lungo la strada di fronte alle case si vedevano gruppetti di donne chine su grandi o piccoli teli bianchi, ognuno con la propria sedia preferita.

Alcune cose io le ho imparate guardando e chiedendo. Ero affascinata ma soprattutto ero affascinata dei alcuni lavori che erano veramente meravigliosi.

Al tempo in cui si rideva molto

Con due amici, uno dei quali è diventato mio marito e padre delle mie tre figlie.

E’ vero, si rideva molto a quel tempo, un po’ incoscienti e anche fiduciosi, ma soprattutto ignari su tante cose sulle quali avremmo dovuto fare più attenzione.

Siamo a castagno D’Andrea, nel maggio del 1966. io indossavo uno chemisier a grandi righe color pastello, creazione della mia sarta , la Maggina ( allora si potava avere una sarta personale). Di quel tessuto ne possiedo ancora un pezzo con il quale spero sempre di farmi cucire qualcosa.

Era presente alla gita mia sorella che probabilmente ha scattato la foto.

Laurea

Bel lavoro quello della mia tesi di laurea!

1965

Una analisi sulla tecnica motoria con l’uso di piccoli attrezzi. Argomento e interesse che mi ha accompagnato sempre nella mia professione.

Il mio relatore fu contento della mia scelta, perché era un argomento ancora da ampliare per nuove teorie sul movimento. Era in progetto una pubblicazione per la quale io mi stavo preparando affrontando un concorso.

La pubblicazione non fu fatta perché l’anno successivo fui nominata assistente alla cattedra di attrezzistica, con prospettive di una carriera in Accademia.

Insegnare accanto al mio maestro, Prof. Franco Anderlini, fu ancora più importante delle lezioni a cui avevo assistito per tre anni. Io ero perfettamente precisa nel correggere gli errori tecnici, ma lui otteneva di più curando lo stato emotivo.

Non ho mai dimenticato i suoi suggerimenti oltre alla sua simpatia.

Al matrimonio di Mara

Mara la mia compagna di scorribande per i campi di San Baronto. La seguivo quando andava a fare erba per i conigli, e mi domandavo come facesse a sapere quale fossero le erbe buone. Andavamo in bicicletta a fare merenda ‘alle due forre ‘. andavamo a rubare l’uva in un vigneto e non sapevo che quel vigneto era mio. Ci chiamavamo con un fischio, anche dopo molti anni che non ci vedevamo, a quel fischio, si è aperta la porta di casa sua.

all’ACCADEMIA

anno 1963 pausa allenamento di Pallavolo

La vela Fly Junior

anno 1964 Corso di vela a Pesaro per gli insegnanti di Educazione Fisica di tutta Italia, incaricati dal Ministero Istruzione e Sport

Franca e Lucia si lanciavano in rincorsa l’una sull’altra e Antonio le fotografava. Eravamo capaci di fare allenamenti e prove impegnative, ma soprattutto stavamo creando la nostra futura professione.

Erano anni di duro impegno e studio, ma anche di complicità e soddisfazione.

Tante sono le persone che hanno contribuito alla mia formazione professionale, molte mi hanno apprezzato anche al di sopra delle mie capacità, altre si sono messe in competizione, ma sono stata molto fortunata, sia per le doti naturali che per la possibilità di frequentare gli studi per i quali ero naturalmente predisposta.

a far invidia al mondo

Foto con dedica del caro amico, con il quale o studiato, ho gioito e pianto insieme. Quando andavamo in giro la gente ci guardava e ci sembrava di essere invidiati, la nostra intesa era forte, e l’amicizia grande.

qui siamo al matrimonio di una amica

nel sociale

Piazzetta Palagio di Porta Guelfa

Il Movimento Federalista Europeo è stato il primo luogo dove ho cominciato ad ascoltare argomenti sulla politica. La mia presenza era di una collaborazione esclusivamente pratica, tipo scrivere indirizzi e attaccare francobolli. Però la frequentazione era interessante. Molti amici, soprattutto studenti di legge si davano da fare per entrare nel mondo della politica. Con un gruppetto ho partecipato anche al congresso Italia 61 , una grande manifestazione a Torino. Ne tornai entusiasta per la grande organizzazione m ale mie idee sulla Federazione non erano ancora chiare.

Napoli

Museo Archeologico Nazionale

Affresco 154 x117 proviene da Pompei

Domus dell’Amore punito ( III stile )

Particolare della parete sud. della Domus dell’Amore Punito.

Cartolina acquistata alla gita fatta nel 1963. Rappresenta Marte che accarezza Venere e il particolare della vita domestica con

Trieste

Primo viaggio a Trieste.

Statua romana dedicata a San Giusto

Foto della Grotta Gigante del 1926

Il Cervino

1958 .Un bel ricordo della mia adolescenza. Il laghetto blu che si trova sulla strada da Valtournenche verso Cervinia.

Cervina è molto cambiata dal mio primo incontro, ma incredibilmente il laghetto blu dopo 30 anni era ancora intatto.

Mentre il Cervino mi ha incantato risvegliando il mio vecchio amore, le numerose strutture moderne di accoglienza hanno fatto nascere un rammarico e una grande tristezza. Tutto opinabile giustamente di fronte a tante persone che hanno in diritto di godere tanta bellezza, ma un desiderio di sobrietà persiste

Una foto di gioventù

Questa foto non ha una data precisa e neppure un ricordo.

Però merita di essere riportata.

Estate al mare

Il muretto della Mara del Bimbo

Estate al mare

Arrivo del giradischi

Contemporaneamente al giradischi arriva no in casa due grandi opere.

Sinfonia n.6 di Beethoven La Pastorale

Bach Toccata e Fuga

Prima conoscenza de La Verna 1958

Gita scolastica al tempo della prima liceo. Tutte le volte che in seguito sono tornata a La Verna ho cercato di ritrovare quel pozzo, ma è stato inutile. Il grande piazzale è stato più volte sistemato diversamente.

seconda media

tessera

gite maggio 1954

Estate del 1953

Lido di Camaiore 1952

Ho frequentato le scuole elementari a Firenze in un istituto privato in via Faentina:

L’Istituto delle Suore Serve di Maria Santissima Addolorata. Aveva sede nell’antica villa appartenuta alla famiglia dei Minerbetti, che fu tra le maggiori di Firenze dal XIII al XVII secolo. La villa passata all’ordine religioso mostrava tracce della sua origine nobiliare. Aveva una torretta, un labirinto creato con una siepe ad altezza d’uomo e un grande parco. L’istituto aveva tutti gli ordini di scuole fino alle scuole magistrali. Un giorno le alunne di una classe delle magistrali vennero a farci una lezione che trattava la Spedizione dei Mille. Fu una situazione molto affascinante. Tutte le signorine che sembravamo molto eleganti nonostante il severo grembiule nero, si posero lungo le pareti e una di loro si mise in cattedra e ci raccontò la storia. Certo per lei era una prova importante, doveva dimostrare le sue capacità di futura insegnante.

Finita la lezione la nostra maestra chiese se qualcuno voleva ripetere quello che avevamo ascoltato. Io alzai la mani e pari pari ripeti il racconto molto tranquillamente perché era stato chiaro e coinvolgente. Ricordo che mi sentii a mio agio e che era una bella situazione che avrei voluto che continuasse. Invece le ragazze uscirono in ordine e in silenzio molto ordinatamente e noi riprendemmo il nostro programma regolare.

Il giorno dopo la maestra disse a tutta la classe che io ero stata brava e che lo avrebbe registrato.

Il ricordo è bello soprattutto perché a quei tempi raramente ricevevo complimenti.

Luogo di giochi

Luogo di giochi

Il giardino dell’Orticoltura è stato il luogo dove andavo a giocare da bambina. C’erano prati, vialetti, vasche, una grandissima serra ma soprattutto questo Gazebo, dove andavo di sfuggita perché in certi punti era pericoloso.

Il Giardino dell’orticoltura per gli studi dei giardinaggi iniziò nel 1859 grazie all’Accademia dei Georgofili. Nel 1911, nell’ambito delle celebrazioni del 50° anniversario dell’unità d’Italia, il giardino ospitò una grande mostra internazionale di floricoltura. In quell’occasione, tra le tante altre cose, fu inaugurata anche la graziosa Loggetta Bondi costruita in stile rinascimentale su progetto dell’Arch. Giuseppe Castellucci a cura e spese della Manifattura di Signa, prestigiosa azienda

luogo di giochi

Seconda elementare

Ho frequentato le scuole elementari in una scuola privata. E’ stata una buona esperienza formativa. Alla fine della seconda classe superai gli esami da privatista dei quali ricordo soltanto che andai da mio padre a dire che ero stata promossa. Lui mi chiese ‘Che regalo vuoi?’ . Chiesi quella piccola bilancia con la quale mi divertivo nel retro della farmacia. ‘E’ tua’ mi disse ‘ però per il momento rimane quì’. Quando mi sono sposata sono andata a prende la mia bilancina per portarla nella mia casa e da allora si è sempre spostata con me.

Via vecchia fiesolana

Ho percorso molte volte questa antico percorso che porta a Fiesole, ma di sicuro quella più importante è stata la prima. Sicuramente era domenica e camminavo con mio padre che con tutta probabilità anche lui la percorreva per la prima volta. Da quando con il matrimonio mio padre era venuto ad abitare a Firenze, l’interesse per questa città le ha reso onore e non si è mai spento. I primi anni quando il lavoro lo lasciava libero ha cercato di conoscere la città in tutti i modi, la sua storia, i musei, le antiche, strade, le chiese e i palazzi e tutti le componenti culturali che la città offriva. Pur essendo di origine vicentina e serbando ricordi grati all’ambiente Padovano che aveva vissuto per l’università, Firenze è diventata la sua città, tanto che una volta ho notato che in un suo articolo pubblicato sul giornale La Nazione, scriveva ‘ noi fiorentini…’.

Ma tornando a Fiesole… continua

Il giorno della Cresima

Quattro, cinque, sei anni

Gruppetto della famiglia alla fase tre figli

L’esterno era il giardino della nostra casa. Non si vede la recinzione, ma invece, molto bene, l’aia del Magro, luogo che sarà sempre molto frequentato da me.

Sul muretto ad onda sul quale abbiamo corso tanto e fatto gare con i tappi della birra

Forse la prima foto

La foto è datata sul retro SETTEMBRE 1943

I diversi racconti di quel periodo non concordano, alcuni dicono che ero carina, altri meno gentili.

BENVENUTA !

Fiocco rosa in casa Mazzucco !

Terzogenita e in tempi difficili ( 1942 ) , ma non sempre terzo incomodo. Sarà amata da molti.

per il momento la storia della raccolta delle impronte che mi riguardano finisce qui.

altre impronte

i miei lavori

Per quanto non sia mai stati abile nel lavoro manuale, ho spesso voluto cimentarmi con risultati che spesso hanno sorpreso anche me.

Un esagramma de I CHING ricamato su un sacchetto fatto ai ferri con i due trigrammi che rispondono ai simboli madre (sotto) e prima figlia sopra

PIZZI

Pizzo impronta

Pizzo Bacche e foglie

1  1    2as   00    &      0      1    0  1 uno 1    0   1 **    00    2as    1       
2  3    uno    1    nove    2    uno    2       
3  1    2as    00    &  0 3 ***    0    1   00 **    2as    1       
4  3     uno     2     uno     cinque     uno     tre as     cinque    2     uno      2
51     2as  00   &     0  &  1  2as  &  1  **        00  2as ***    1  
6  3    uno    2**       uno  1         due as   uno  ***      due as    2  uno   2  
7  1       2as    00     &    0   &&   1     &&   2&&    1  
8  P    intrecciare 6       4      tre as    3     uno      2  

Spiegazione dei simboli

Numero in cifra            indica il numero delle maglie da fare a diritto

Numero con as              indica il numero delle maglie da prendere insieme in un punto

Numero in parola        indica il numero delle maglie da fare a rovescio

            &                            indica accavallato

Lo zero                                      indica un gettato