I Tarocchi

I Tarocchi

Affresco di Nicola dell’Abate

Le dame giocano a carte. Sono i Tarocchi.

IL MIO INCONTRO CON I TAROCCHI

Il mio incontro con i tarocchi avvenne molti anni fa. Ero giovane e dei tarocchi non avevo mai sentito parlare, ma quel cofanetto con 22 cartoncini con tanti e misteriosi disegni, avuto in regalo, mi piacque molto. Ne feci fare dei quadretti, li appesi nella mia stanza e da allora, dopo tanti anni, li costudisco gelosamente.

Poi avvenne che incontrai un libro che mi spiegò tutto il loro mistero. Trovato per caso in libreria mentre cercavo altro, mi attirò per il disegno in copertina che mostrava una di quelle immagini appese nella mia stanza: seppi che era un Arcano Maggiore, la carta di un antico gioco.

Da quel momento iniziò una curiosità che fini per creare un rapporto serio con una nuova conoscenza. Necessario fu partire dalla loro storia, più che una storia si tratta di una leggenda, anzi ci sono più leggende.
Una di queste racconta che in un tempo lontano, molto lontano, un popolo che aveva conquistato un elevato livello di saggezza, venne raggiunto e aggredito da genti barbare, forti e determinate alla conquista ed alla sopraffazione. Quando ai saggi del popolo apparve chiaro che la sopravvivenza era a rischio, e che il loro prezioso patrimonio culturale/ etico sarebbe scomparso, vollero trovare un sistema per conservarlo e in qualche modo tramandarlo. Non inciso in tavolette d’oro che potevano essere fuse per il valore della materia, neppure era sicuro contare sulla tradizione orale, ma la migliore valutazione delle proposte fu quella di nascondere i contenuti e i simboli che volevano preservare in un gioco. Noi oggi lo troviamo come gioco di carte ma, dato che gli studiosi ipotizzano l’ideazione della carta sia avvenuta in Cina intorno al I secolo d.C. e che la prima fabbrica sorse in Andalusia verso il 1150, si deve supporre che i simboli siano stati impressi con qualche altro strattagemma. Comunque, sempre sotto forma di giuoco, perché gli uomini avrebbero sempre protetto e mantenuto il desiderio di giocare. Nel loro cammino trovarono il modo di esprimersi attraverso segni diversi; in Italia furono COPPE, DENARI, BASTONI e SPADE, in Francia quadri, fiori, cuori e picche, in Germania foglie, ghiande, campanelli e cuori, ma la sostanza rimane nel riconoscere la persistenza del patrimonio simbolico.

I Tarocchi sono un gioco di 78 carte caratterizzate da figure e numeri. 22 sono gli Arcani Maggiori e 56 gli Arcani minori. Probabilmente in qualche regione ancora si conosce come giocare, quali erano le regole, ma oggi i tarocchi sono da tutti considerati come una pratica di divinazione o più semplicemente per la consultazione per conoscere il futuro. Eliphas Levi nel ‘Rituale dell’alta magia’ indicò le potenzialità divinatorie dei Tarocchi (Se un prigioniero senza libri possedesse un Tarocco e sapesse servirsene potrebbe in pochi anni acquistare una scienza universale e parlare di ogni cosa con inesauribile eloquenza).

Insieme ad altri studiosi che seguirono, tutto ciò si può affermare semplicemente constatando che l’insieme degli elementi rappresentati nei Tarocchi comprende tutto ciò che riguarda la manifestazione delle relazioni umane e delle potenzialità dell’individuo. Molti testi spiegano i simboli che si trovano sulle carte e le loro relazioni, le loro origini si possono riconoscere in culture diverse, quelle egizie, quelle ebraiche, confermate da ritrovamenti di carte negli scavi, ma la loro interpretazione necessita di uno studio scrupoloso, molto affascinante peraltro, ma se l’intenzione vuole essere quella di predizione l’atteggiamento non può essere solo culturale. Un tale accorgimento lo troviamo in un’altra leggenda: La leggenda del Parsifal e del Re Pescatore. Un vecchio Re, che era il detentore del segreto del Graal, era paralizzato da una malattia misteriosa. Non soffriva solo lui, ma tutto intorno cadeva in rovina, il palazzo, gli alberi che non davano più frutti, le sorgenti che si prosciugavano e le torri che crollavano. I medici non avevano più cure da provare. Tutti si informavano della salute del re, arrivavano cavalieri da lontano e un giorno ne arrivò uno piccolo, povero e insignificante che, ignorando il cerimoniale, andò direttamente dal Re e gli chiese “Dov’è il Graal?” All’istante tutto si trasformò. Il Re si alza, l’acqua scorre di nuovo, i palazzi sono saldi e la vegetazione rinasce. Erano bastate le parole che andavano al centro del problema. Per chiedere, per cercare, per capire occorre un centro.

I molti testi presentano interpretazioni diverse a volte molto discordanti, per cui è opportuno, per non perdersi, affidarsi ad uno solo e basarsi sulla sua coerenza. In qualche modo, occorre sempre un atto di fede, almeno per cominciare!

I Tarocchi che ho scelto, anzi quelli che la sorte mi ha fatto incontrare, sono quelli conosciuti come i Tarocchi di Marsiglia, una versione più moderna derivata da rappresentazioni più antiche come quelle dei Visconti-sforza custoditi nei vari musei.

GLI ARCANI MINORI

Gli ARCANI MINORI sono espressi attraverso quattro simboli, i semi delle carte da gioco classiche: DENARI, COPPE, BASTONI e SPADE in sequenza da uno a dieci che si completano con le figure, nei tarocchi sono quattro FANTE, CAVALLO, REGINA e RE.

Ogni carta ha un numero ed un seme.  I Denari rispondono al mondo terreno, pratico, le Coppe si riferiscono a quello del sentimento, i Bastoni all’attività e le Spade a quello dell’intuizione. Per la numerazione diamo una spiegazione essenziale.

Il numero UNO non ha bisogno di spiegazioni, il DUE ugualmente facile si capisce come una coppia, diciamo un insieme elementare, il TRE è una realtà raggiunta, come in geometria con tre punti si definisce un piano, QUATTRO è uno stadio più completo mentre il CINQUE mostra un eccesso. Possiamo considerare il SEI come tre più tre, un bel numero se le due parti stanno in sintonia, mentre il SETTE, in quanto quattro più tre, o viceversa, può essere difficile che trovino la simpatia. OTTO è il numero dell’assoluto, quindi quasi perfezione, mentre il NOVE che ha in sé quasi tutti gli altri possiede il simbolo di una storia, di un contenuto e arriviamo al DIECI simbolo di realizzazione.

Le quattro figure sono chiaramente rappresentate come uno passaggio di evoluzione.

GLI ARCANI MAGGIORI

Gli ARCANI MAGGIORI sono numerati e rappresentano simboli dichiarati con un titolo, ma nonostante questo la loro interpretazione rimane sempre impegnativa.

Sono: I è IL BAGATTO, II è LA PAPESSA, III è L’IMPERATRICE, IV è L’IMPERATORE, V è IL PAPA, VI è GLI AMANTI, VII è IL CARRO, VIII è LA GIUSTIZIA, IX è L’EREMITA, X è LA RUOTA DELLA FORTUNA, XI è LA FORZA, XII è L’APPESO, XIII è LA MORTE, XIV è LA TEMPERANZA, XV è IL DIAVOLO, XVI è LA TORRE, XVII è LE STELLE, XVIII è LA LUNA, XVIIII è IL SOLE, XX è IL GIUDIZIO, XXI è IL MONDO, ultimo è IL MATTO privo di numerazione.

I metodi di consultazione sono diversi; si fanno stesure di carte dopo averle mescolate e le vicinanze o il rapporto delle carte fra loro abbinandosi offrono la possibilità di una interpretazione. Fondamentale, affinché il responso offra chiarezza, è che la domanda sia fatta con precisione, sia essenziale, preferibilmente scritta, non generica ed esposta e pronunciata chiaramente. Questo mette, chi domanda, nella condizione prima di essere consapevole di ciò che vuole sapere, e il cartomante di cogliere meglio il gioco dei simboli.

Per questo anche la condizione del cartomante richiede libertà di pensiero, non un proprio giudizio a priori e una procedura attenta nel manovrare le carte e nel mischiarle. Secondo un concetto aristotelico è necessario che il movimento delle carte entri nell’ordine del movimento dell’universo.

Si può avere una lettura della sequenza degli Arcani Maggiori per seguire due strade: LA VIA SECCA che mostra un cammino per la realizzazione e LA VIA UMIDA per un cammino di liberazione. La via prima comprende le carte dalla prima al XI e l’altra le rimanenti.  

LA VIA SECCA

I IL BAGATTO vuol significare il principio dove sono presenti solo le potenzialità.

II LA PAPESSA è l’indicazione ad acquisire conoscenza e scoprire i segreti.

III L’IMPERATRICE impone il dominio e il controllo.

IIII L’IMPERATORE rappresenta il passaggio di porre in atto ciò che si è ottenuto.

V IL PAPA richiama ad averne coscienza.

VI GLI AMANTI vuol significare che avviene il momento che mette alla prova.

VII IL CARRO è necessario dominare le forze contrastanti per volgerle al bene.

VIII LA GIUSTIZIA mantenere l’equilibrio.

VIIII L’EREMITA andare avanti con prudenza e circospezione.

X LA RUOTA DELLA FORTUNA cogliere il momento adatto.

XI LA FORZA mostrare la forza della conquista.

LA VIA UMIDA

XII L’IMPICCATO mostra lo stadio iniziale di impotenza o sottomissione.

XIII LA MORTE necessità di un cambiamento.

XIIII LA TEMPERANZA comprendere l’adattabilità.

XV IL DIAVOLO conquistare la capacità del male ma usare solo quelle del bene.

XVI LA TORRE dominare l’orgoglio.

XVII LE STELLE confidare nella speranza.

XVIII LA LUNA  dare credito alla intuizione.

XVIIII IL SOLE affrontare la verità.

XX IL GIUDIZIO rinnovare le opinioni.

XXI IL MONDO accogliere la libertà raggiunta

IL MATTO nuovi cammini.

La mia carta preferita

Lettura delle carte

Una volta appreso e meditato sui significati dei vari simboli, chi desidera applicare le conoscenze acquisite per fare delle interrogazioni alle carte deve tenere presente che, oltre alla conoscenza, occorre una predisposizione d’animo seria e attenta assolutamente non per fare un gioco o soddisfare delle curiosità.

Le interrogazioni, come faceva al suo tempo Socrate quando poneva le domande ai suoi amici, devono avere lo scopo di scoprire quelle che sono le verità latenti ma non apparenti.

Quindi chi pone la domanda deve farla in modo chiaro, lineare, semplice senza includere alternative; la domanda ovviamente deve essere onesta, non chiedere una cosa che in realtà nasconde un’altra e, preferibilmente scritta in modo da rivederla senza false interpretazioni a responso avvenuto. (su questo ci sono esempi famosi nella storia di risposte ambigue come il famoso responso della Sibilla ad un soldato che le chiedeva sull’esito della propria missione, nella frase latina ibis, redibis non morieris in bello, che cambia significato a seconda della posizione della virgola).

Il secondo passo sta nell’affidarsi al caso, caso inteso come un evento probabile fra una serie di eventi possibili. Ci si affida al caso mescolando le carte, tagliando il mazzo e facendo una successiva scelta.

Scelto il tipo di metodo di dispongono sul tavolo le carte secondo un rito preciso e rispettoso della forma.  

Una volta di fronte alle carte scoperte, la lettura deve essere fatta con animo sereno senza timore di affrontare i significati, nella fiducia di cogliere i più profondi legami e le corrispondenze al quesito posto.

I metodi sono diversi, e sarà la stessa persona che legge i tarocchi a scegliere nel tempo quello che sente più congeniale, e dopo che si è fatta una certa esperienza, si può creare la propria stesura delle carte, decidendo lo spazio negativo e positivo, quello temporale e del numero delle carte usato.

Le predizioni

Nella storia si incontrano predizioni dalle quali vengono hanno preso origine tradizioni di popoli o creazione di eventi determinanti.

I SEGNI ZODIACALI

zodiaco GALILEO

La sfera celeste è una sfera immaginaria sulla cui superficie sono proiettati tutti gli astri.

Su questa sfera lo zodiaco si presenta come una fascia nella quale sono visibili tutti i pianeti e la maggior parte degli altri corpi celesti del sistema solare.

Dalla civiltà mesopotamica le conoscenze astronomiche sono state utilizzate a scopo divinatorio oltre a quello descrittivo. L’astrologia e l’astronomia hanno poi preso strade distinte, rispondendo a risposte diverse secondo i canoni scientifici, filosofici e religiosi.

Due modalità di studio che si sono sempre più allontanate, coltivando ognuna il proprio fascino.

Le conoscenze scientifiche hanno raggiunto grandi livelli e realizzato conquiste nello spazio mentre le considerazioni simboliche hanno preso lo spazio interpretativo importante per la conoscenza delle influenze sulla natura umana.

La fascia dello zodiaco è divisa in 12 sezioni che vengono chiamati SEGNI ZODIACALI secondo le costellazioni che sono gruppi di stelle che danno l’idea di una figura alla quale è stato attribuito un nome.

Alle dodici costellazioni dello zodiaco sono stati attribuiti un segno e una data, e da questo nasce l’attribuzione di appartenenza ad uno di questi segni di un individuo secondo la sua data di nascita