Dopo un pellegrinaggio

Dopo il pellegrinaggio si torna a casa.

ARTICOLO PUBBLICATO SU TOSCANA OGGI IL 20 MAGGIO 2007

Si torna a casa col pensiero di riprendere il lavoro, i rapporti, col desiderio di riposare le gambe e a volte curare i piedi; ma quando si comincia a raccontare la propria esperienza ci si accorge che una parte di noi è rimasta sulla strada percorsa o forse è una parte di quella strada che si è impadronita di noi .

Così accade per chi ha fatto il Cammino di Santiago o la Via Francigena o la Strada di Francesco o altri lunghi o brevi pellegrinaggi. Dopo aver vissuto questo privilegio che è il poter camminare per giorni e giorni su una strada storica di fede e di tradizione, con tanta fatica e tanta grazia, dopo tanta esperienza, si torna a casa ma non è mai un ritorno totale. Per molti è frequente il desiderio di ripartire e chi può spesso lo fa. Ripete lo stesso percorso o ne cerca un altro, va a ritrovare gli stessi luoghi per rivivere la stessa esperienza, ma poi, anche questa volta, non si può che tornare a casa.

E come coloro che per motivi di lavoro e di tempo o di denaro o di età non possono ripartire, cerca e trova diversi modi per esprimere la propria nostalgia del pellegrinaggio e valorizzare questa esperienza unica.
C’è che scrive il diario, chi pubblica un libro, chi crea un sito in internet per dare informazioni, chi organizza incontri per mostrare le tante fotografie.

Un piccolo gruppo di questi innamorati pellegrini di Firenze e dintorni, dopo varie esperienze sulla Via Francigena, sul Cammino di Santiago, sulla strada di Francesco, ha pensato di convogliare le proprie energie e di gratificare la propria esperienza riunendosi in una associazione che si possa dedicare alla protezione di questi antichi percorsi di pellegrinaggio.

L’associazione si è data il nome ‘Comunità Toscana Il Pellegrino ‘ ed è una associazione a promozione sociale ‘aps ‘, di pellegrini per i pellegrini, allo scopo di offrire sostegno, protezione del territorio che riguarda il tratto toscano della Via Francigena , della altre vie storiche di avvicinamento a questa e di ricerca del patrimonio storico riguardante i pellegrinaggi.

Il nome è stato scelto in riferimento ad un antico ospitale, all’inizio della via Bolognese, oggi chiesa dei Padri Scolopi, già citato da Uleri nel libro Il Pellegrino, il comune di Pellegrino da Careggi alle porte di Firenze, Firenze: che a sua volta ha dato il nome al comune limitrofo a Firenze fino alle fine del secolo XIX.
Il Cammino di Santiago è una lunga strada di 800 km che dai Pirenei attraversa orizzontalmente tutta la Spagna fino ad arrivare al Santuario di Santiago di Compostela e da li fino all’oceano Finis Terre; è protetta dalla Comunità europea come patrimonio dell’umanità, e così è che quotidianamente può essere percorsa da migliaia di pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo in tutta sicurezza e nella pienezza di una esperienza di pellegrinaggio sia religioso che spirituale o culturale.

La Via Francigena non è meno importante e interessante e se le diverse realtà storiche non hanno consentito che nel corso dei secoli, anzi oramai dei millenni, si mantenesse integra come è potuto quasi miracolosamente essere per la realtà spagnola, non dobbiamo perdere tutte le testimonianze storiche e i segnali che ancora esistono e la identificano.

Esistono in Italia tante associazioni con questo intento come quella dei Comuni della via Francigena, ma la “Comunità Toscana Il pellegrino aps” oltre volersi occupare della parte Toscana, si presenta come associazione di pellegrini rivolta a pellegrini senza alcun scopo di interesse economico o turistico.
Invece e soprattutto uno degli interessi fondamentali sarà la ricerca di ospitali e accoglienza che possano garantire, come avviene per il Cammino di Santiago, la qualità di una vera esperienza di pellegrinaggio.

La Via Francigena è attualmente percorsa verso Roma e da Roma fino verso Santiago, in ambedue le direzioni, vi si incontrano spesso pellegrini con l’aiuto delle ultime più accurata guide, ma la necessità di una segnaletica corretta è fondamentale e se potesse rinascere un ospitale ad ogni tappa avremmo noi protetto questa sacra e meravigliosa strada come patrimonio dell’umanità.

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