esercizi

CONSIDERAZIONI GENERALI

Star bene con il proprio fisico sappiamo tutti che non è facile. Indotti, anche non volendo, al confronto, alla competizione e alla emulazione finiamo per desiderare di essere quello che non si è, e quindi ad avere un rapporto conflittuale con la nostra realtà psicofisica. Questo stato di cose sarebbe giusto combatterlo o almeno cercare di migliorarlo, però la propria natura esige il suo rispetto e alla fine la cosa più importante consiste nel cercare di comprendere e accettare come siamo, il che vuol dire, alla fine, amarci.

Oltre al fisico ciò riguarda anche il carattere, il temperamento, le abitudini formate dalla propria cultura e dell’ambiente nel quale viviamo. La consapevolezza della propria realtà, soprattutto se supportata da una giusta ironia è il miglior aiuto per vivere bene con sé stessi.

Il fisico in buona parte può essere trattato con metodo per dare il meglio delle sue potenzialità. Certo non favorisce un accanimento e neppure una pretesa di ottenere delle vere e proprie mutazioni, occorre invece una igiene costante e corretto affinché possa dare benessere sicurezza e armonia.

Sono rare e fortunate le situazioni che oggi consentono di vivere secondo natura. In un secolo sono avvenute enormi trasformazioni sociale e ambientali alle quali la struttura del fisico ha dovuto adattarsi e per questo si rende oggi sempre più necessario avere sulla propria attività fisica un controllo.

Tutti i movimenti che facciamo, nello spostarci, nel gestire il corpo, nel fare un lavoro li abbiamo imparati durante la nostra crescita e ce li portiamo dietro automaticamente senza rendercene conto. Il primo di tutti è la capacità di stare in piedi, in equilibrio, di camminare, di correre, di cambiare posizione, tutte attività motorie che con il passare degli anni finiscono per perdere la loro naturalità primaria per soddisfare quella dovuta alla vita di relazione. Stare tante ore seduti, o in piedi non è naturale ne sano eppure è quello che siamo costretti a fare.

Pertanto è necessario compensare.  

STRUTTURA DEL CORPO

Per questo equilibrio ed armonia è necessaria ed essenziale una fondamentale conoscenza della struttura corporea. Oggi è facile reperire testi che mostrano la struttura ossea, come sono i muscoli e dove e come si collegano alle ossa. Forse il disegno di uno scheletro non è una vista gradevole a tutti, ma al tempo stesso è importante avere una idea concreta della nostra struttura.

Se osserviamo, per esempio, come il capo appoggia sulla colonna vertebrale, è facile comprendere quanto sia necessaria l’attenzione a questo punto critico e come sia importante mantenere in buono stato i muscoli che hanno la funzione di movimento e di sostegno. La frase ‘ ho problemi di cervicale’ oltre ad usare in modo scorretto la definizione, spesso dimostra una accettazione passiva di alcuni disturbi che possono sparire con esercizi semplicissimi.

I muscoli sono tanti, in rapporti complessi fra loro, e collegati alla struttura scheletrica in una combinazione tale che neppure gli strani esercizi yoga possono impegnare in modo mirato. Non si dovrebbe avere il desiderio di rendere il proprio corpo secondo un modello, invece considerare in primo luogo ricercare il benessere e soprattutto la sua efficienza.

Lo studio del movimento è una disciplina recente e l’educazione fisica che avremmo dovuto acquisire a scuola non dovrebbe essere abbandonata.

EDUCAZIONE FISICA E SPORT

E’ un errore diffuso quello di confondere l’educazione fisica con lo sport. I vari sport sono molto belli, affascinanti e altrettanto importanti, hanno un valore sociale e sono soprattutto rispondono ad una passione personale. Solo in parte sono utili per il mantenimento dello stato di salute del fisico e del temperamento perché a volte possono creare danno ed usura per la muscolatura che viene impegnata in eccesso rispetto al resto. Inoltre non si possono praticare sempre soprattutto con l’avanzare dell’età.

Una delle prime pubblicazioni in Italia sulla educazione fisica, che rimane una base fondamentale, è stata fatta dall’ex ginnasta Serafino Mazzarocchi ( Montegranaro 1890 – Bologna1961). Il suo talento di ginnasta premiato con la medaglia d’oro ai giochi olimpici di Stoccolma del 1912, ha lasciato spazio anche a quello di studioso, insegnante ed educatore.

Il prof. Mazzarocchi affermava che gli attrezzi fondamentali per una buona esercitazione del fisico possono essere semplicemente due: il pavimento ed il muro. Fra questi due è implicito un terzo, il corpo stesso con rapporti fra i suoi segmenti: capo, braccia, gambe, busto, mani e piedi.

Da Educazione fisica nella scuola elementare di Serafino Mazzarocchi

Muro e pavimento

Due esempi che presentano l’uso del muro e del pavimento. Se dalla posizione in piedi portiamo le braccia in alto, le curvature della colonna vertebrale rimangono nella loro forma naturale.

figura 1

mentre la stessa posizione delle braccia ( Figura 1) in posizione seduta consente di attenuare la curvature della regione lombare.

L’esercizio all’apparenza può sembrare semplice, ma in realtà è abbastanza impegnativo soprattutto se viene mantenuto per almeno venti secondi. L’impegno muscolare necessario per mantenere questa posizione riguarda tutta la muscolatura del tronco e delle braccia. Esercitazione serve per ottenere un assetto corretto della postura e compensare gli squilibri di tutti i movimenti della vita di relazione. La stessa L’esercitazione offre una ulteriore efficacia se si tende ad estendere le braccia in alto allungandosi, mantenendo il capo eretto.

L’esecuzione richiede di sedersi sul pavimento, ma può essere facilitata, utilizzando una sedia rigida o un panchetto, appoggiando le gambe tese su un altro appoggio della stessa altezza.

ESERCITAZIONI PERSONALIZZATE

Conoscere i movimenti del corpo, le posizioni ed i diversi metodi di esecuzione è basilare per poter fare fare una buona attività fisica, e mantenere lo stato di salute oltre al piacere degli effetti che genera il piacere del movimento. La combinazione degli esercizi può essere scelta in modo da soddisfare meglio le esigenze personali. Infatti nel rispetto delle caratteristiche individuali ognuno deve comprendere quello che maggiormente è necessario per la propria persona. Quindi è giusto fare quegli esercizi che danno soddisfazione perché riescono bene e sono congeniali e al tempo stesso è necessario applicarsi in quelli che mostrano resistenza al fine di conquistare una capacità motoria migliore.

Arrivare ad avere una esercitazione personalizzata è una vera conquista, perché consente con maggiore facilità di mantenere un allenamento costante. Per una persona normale, cioè una persona che non ha necessità particolare da imporre al proprio fisico a causa della professione o da esigenze per la salute, l’attività fisica necessaria non è molta, purché venga svolta regolarmente, meglio se quotidianamente.

In condizioni di normalità è necessario, ma indispensabile, il tempo di dieci minuti al giorno, ogni giorno, al massimo venti minuti, di più può essere addirittura sbagliato.

Una esercitazione dovrebbe comprendere esercizi dalla varie stazioni, da in piedi, da seduti, da in ginocchio e dal decubito supino e prono. Inoltre i movimenti devono interessare in parte uguale tutti i settori del corpo, il capo, il busto, le gambe, le braccia, i piedi e le mani, in modo da offrire in modo totale ed armonico scioltezza e potenza muscolare.

 

Esercitazioni di indirizzo yoga

Nel 1960 si fondano in Italia i primi centri Yoga. Gli insegnanti ebbero una formazione di questa disciplina orientale attraverso corsi per lo più tenuti da persone che avevano appreso lo yoga in viaggi in India. nelle Accademie di educazione fisica non compariva questo insegnamento in quanto era privo di fondamenti scientifici e soprattutto del metodo di applicazione. In quegli anni al tempo stesso si tenevano conferenze su un aspetto nuovo delle tecniche motorie considerando il movimento non solo nelle modalità di velocità e lentezza ma anche nel valore delle tenuta in posizioni statiche; quindi si parla delle contrazioni isometriche e di quelle dinamiche.

Frequentando vari corsi di yoga, che erano definiti così si incontravano metodi molto diversi e spesso contrastanti fra loro. Anche la consultazione di testi non portavano a chiarire le idee e a formarsi delle competenze. Con l’andare del tempo, quando il fascino di questa pratica è arrivato ad affidarsi alle tecniche basilare del movimento, i corsi che portano questo nome applicano poco dello yoga originario.

Bella posizione!

anche vedendo un bel quadro ad una mostra si può ricordare un esercizio molto utile

Esercizio di destrezza

Prova ad assumere questa posizione, anche se la prima volta l’esecuzione può sembrare difficile, poi inverti la posizione delle braccia

Movimento come leva di terzo genere

Ciò che permette il movimento è l’apparato locomotore che è un insieme di componenti tutti essenziali che interagiscono fra loro. Quindi consideriamo il sistema muscolare come parte attiva, quello scheletrico come parte passiva e un elemento di congiunzione effettuato dai tendini. L’ apparato locomotore è basato su un sistema di leve. Pertanto, ogni volta c’è un movimento, avviene attraverso una leva che può essere di primo, di secondo o di terzo genere a seconda della posizione della potenza , della resistenza e del fulcro.

Nell’uomo le leve più frequenti sono quelle del primo e del terzo tipo, mentre le leve vantaggiose di terzo tipo sono molto rare. Le azioni muscolari che usiamo vivendo sono complesse perché avvengono con la sinergia di muscoli agonisti, antagonisti e coadiutori fra loro.

Tuttavia il corpo umano utilizza alcuni elementi in grado di facilitare l’azione dei muscoli.

Un esempio di leva di terzo genere è il braccio dell’uomo, dove il fulcro si trova nel gomito, la resistenza è rappresentata un oggetto tenuto in mano mentre la potenza è quella del muscolo bicipite brachiale.